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È il Signore!
(Giovanni 21,7)

 OLTRE IL SIPARIO

Si sale ogni giorno
sul palcoscenico della vita,
oltre il sipario.
E si nasconde la propria verità
dietro una maschera,
e un'altra e un'altra ancora.
Di affanno in affanno,
la recita continua e non ha fine:
cambia solo la maschera
quando cambia la parte
da recitare.
Forse è meglio così.
Meglio celare abissi di dolore
dietro una maschera che ride,
per la gioia degli spettatori:
che importa se nasconde
lacrime di sangue?

Poi giunge pietosa la notte:
gioia e dolor nel buio manto inghiotte,
cala impassibile il sipario
su le vicende umane.
E nel silenzio
tutto sembra più vero.

Anche il cuore ha le sue maschere;
mistero che non so decifrare.
Tu Signore lo raggiungi
per strade a me sconosciute.
Nessuna maschera
può nasconderlo ai tuoi occhi;
lo leggi con occhi d'amore
e di perdono,
e a poco a poco
lo sveli anche a me.
Con una fitta al cuore
affondo nel mare della tua misericordia.
Bisogna scavare e scavare:
sotto, ancora più sotto
troverò la pace.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

© Angela Silvestri, in "Quadri senza cornice", ebook.

 

 

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Giovanni Ferretti 1

Nell'areopago post-moderno, che vede la diffusione di forme di ontologia debole e di etiche del finito, la teologia cristiana non può certamente adattarsi a pensare Dio come finito e impotente ... ma certamente è provocata a pensare in forme nuove la trascendenza dell'essere infinito, assoluto e onnipotente di Dio non più in termini di potenza che s'impone e può fare tutto ciò che vuole, bensì come trascendenza dell'Amore che si offre gratuitamente alla libera accettazione dell'uomo perché egli viva in pienezza la sua capacità di amare.
(Tratto da “Il difficile compito” di Giovanni Ferretti)