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(Giovanni 21,7)

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Contemplazione: mistero che salva e converte

Per realizzare il fine del movimento, occorrono dei contemplativi immersi nei propri ambienti di vita. La tecnica delle conversioni sta pure nella presenza di persone in preghiera mescolate alla gente dei propri paesi e città, che hanno accantonato Dio, come lo fu Abramo a Sodoma.

Grandi cose può ottenere da Dio la presenza di persone oranti nella società.

Il mistero santificante della «clausura del cuore» è vissuto nel mondo per consacrarlo, per gridare forte con la vita il vangelo come testimoni di Cristo e per parlare a tutti di Gesù, nel rispetto delle singole persone e della loro libertà.

Per contemplazione si intende sia la contemplazione ascetica (impegno della persona nell'ascolto e nel dialogo con Dio) e specialmente quella infusa (dono di Dio).

La contemplazione entra nella tecnica dell’apostolato. Tre sono gli ingredienti principali:

a) la testimonianza;

b) l’informazione sulla fede;

c) la presenza consacrante (contemplazione).

Dai tempi di Sodoma e Gomorra il segreto della conversione, il sistema del perdono di Dio sta nella presenza di un contemplativo sui passaggi della gente. È come una scheggia di materiale radioattivo che impregna l’ambiente. Siamo davanti a un fatto miracoloso.

Quando in un ambiente ci fosse un contemplativo, basta!

Anche se non potesse fare niente altro. È la terribile eloquenza delle canonizzazioni da parte dalla Chiesa: S. Corrado da Parzham, S. Francesco Maria da Camporosso, Beato Innocenzo da Berzo.

Grandi cose può ottenere da Dio per il «suo ambiente» una persona che raggiunge la contemplazione, che sia in grado di far girare la testa a Dio.

È il mistero santificante della clausura del cuore portata nell’ambiente