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È il Signore!
(Giovanni 21,7)

Briciole di luce

Riscoprire il Concilio
(Briciole di luce)

Poiché stiamo vivendo un periodo difficile della storia, abbiamo pensato di riprendere alcune affermazioni dei padri del Concilio Vaticano II che ci possono aiutare oggi nel nostro vivere quotidiano.

Dal documento Nostra Aetate - Dichiarazione sulle relazioni della Chiesa con le Religioni non cristiane:

 1. Nel nostro tempo in cui il genere umano si unifica di giorno in giorno più strettamente e cresce l'interdipendenza tra i vari popoli, la Chiesa esamina con maggiore attenzione la natura delle sue relazioni con le religioni non-cristiane. Nel suo dovere di promuovere l'unità e la carità tra gli uomini, ed anzi tra i popoli, essa in primo luogo esamina qui tutto ciò che gli uomini hanno in comune e che li spinge a vivere insieme il loro comune destino.

 I vari popoli costituiscono infatti una sola comunità. Essi hanno una sola origine, poiché Dio ha fatto abitare l'intero genere umano su tutta la faccia della terra hanno anche un solo fine ultimo, Dio, la cui Provvidenza, le cui testimonianze di bontà e il disegno di salvezza si estendono a tutti finché gli eletti saranno riuniti nella città santa, che la gloria di Dio illuminerà e dove le genti cammineranno nella sua luce.

5.Fraternità universale

Non possiamo invocare Dio come Padre di tutti gli uomini, se ci rifiutiamo di comportarci da fratelli verso alcuni tra gli uomini che sono creati ad immagine di Dio. L'atteggiamento dell'uomo verso Dio Padre e quello dell'uomo verso gli altri uomini suoi fratelli sono talmente connessi che la Scrittura dice: « Chi non ama, non conosce Dio » (1 Gv 4,8). Viene dunque tolto il fondamento a ogni teoria o prassi che introduca tra uomo e uomo, tra popolo e popolo, discriminazioni in ciò che riguarda la dignità umana e i diritti che ne promanano. In conseguenza la Chiesa esecra, come contraria alla volontà di Cristo, qualsiasi discriminazione tra gli uomini e persecuzione perpetrata per motivi di razza e di colore, di condizione sociale o di religione. E quindi il sacro Concilio, seguendo le tracce dei santi apostoli Pietro e Paolo, ardentemente scongiura i cristiani che, « mantenendo tra le genti una condotta impeccabile » (1 Pt 2,12), se è possibile, per quanto da loro dipende, stiano in pace con tutti gli uomini (14), affinché siano realmente figli del Padre che è nei cieli (15).

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Giovanni Ferretti 1

Nell'areopago post-moderno, che vede la diffusione di forme di ontologia debole e di etiche del finito, la teologia cristiana non può certamente adattarsi a pensare Dio come finito e impotente ... ma certamente è provocata a pensare in forme nuove la trascendenza dell'essere infinito, assoluto e onnipotente di Dio non più in termini di potenza che s'impone e può fare tutto ciò che vuole, bensì come trascendenza dell'Amore che si offre gratuitamente alla libera accettazione dell'uomo perché egli viva in pienezza la sua capacità di amare.
(Tratto da “Il difficile compito” di Giovanni Ferretti)