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È il Signore!
(Giovanni 21,7)

2. Introduzione alla Lectio divina: Leggere attentamente il testo
(sintesi liberamente tratta da: Innocenzo Gargano, Introduccion a la "Lectio Divina",
ediciones paulinas, Scribd, traduzione a nostra cura)

Il testo Mishpatim 99a-99b dello ZOHAR (Il libro ebraico dello Splendore), ci fa intuire quale dev’essere la relazione con la Sacra Scrittura per poter essere in grado di raggiungere la sua conoscenza più profonda.  Tutto ciò che identifichiamo con la cosiddetta conoscenza scientifica o oggettiva del testo della Scrittura, di fronte a questo frammento, mostra i suoi stessi limiti, la sua stessa relatività. Questa conoscenza è importante, ma dobbiamo andare oltre, perché se rimaniamo in essa, non riusciremo a cogliere il significato più profondo, la percezione del mistero di Dio, e finiremo per negarci l’intuizione di questo mistero proprio con la lectio divina. La conclusione del testo rabbinico ci ricorda che nulla può essere aggiunto o tolto dalle Sacre Scritture. Il Signore ci parla attraverso queste parole e non al di fuori di esse. Pertanto, la prima preoccupazione che dobbiamo avere è proprio quella di non uscire da queste parole, non pretendere di saperne di più, o di prescindere da qualsiasi espressione presente nelle Sacre Scritture. Gesù ha detto: "non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto" (Mt 5,18).

Gli antichi padri erano perfettamente consapevoli che la più piccola espressione della Sacra Scrittura aveva un mistero, un messaggio di Dio per gli uomini. Anche San Gregorio Magno sviluppò una serie di riflessioni sulla congiunzione "et" posta all'inizio delle profezie di Ezechiele (Ez 1,1ss). Egli si domanda perché il profeta inizia con una congiunzione. Cosa unisce questo "et"? E risponde: "Egli certamente unisce il mondo di Dio con il mondo della terra, unisce l'intera storia della vita trinitaria con la storia che viviamo". Senza questo "et" la nostra storia non avrebbe avuto il suo significato.
È necessario leggere attentamente il testo ponendo attenzione a ciò che dice e a ciò che non dice: questo è l'insegnamento che deriva dalla tradizione rabbinica.

3. Introduzione alla Lectio Divina: "Lettura" come "Ascolto"

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Einstein

Spesso tutti sono convinti che una cosa sia impossibile, 
finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la realizza...
(Albert Einstein)