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Martedì 17 giugno ore 18
 Il Vangelo di Matteo
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Briciole di luce

C'è silenzio e silenzio

C'è un silenzio che fa paura: il silenzio di Dio. E’ solo un silenzio apparente perché Lui non tace, parla sempre. Sono i nostri ricettori che non fun-zionano, imbrigliati come sono nel nostro chiasso, nella nostra indifferenza, nella convinzione di po-ter star bene senza di Lui. Il tutto condito da pre-giudizi, convinzioni erronee, bufale insomma.
C'è chi crede in Dio, ma c'è chi non gliene importa nulla. Si vive bene lo stesso, così sembra. C'è an-che chi ha perso l'udito; costui non può percepire la voce di colui che la fede chiama il Verbo, la Parola, pur essendo egli tanto vicino da farsi uno di noi per indicare e accompagnare il cammino ver-so il nostro domani.
L'uomo crede di poter fare a meno di Gesù e si trova così schiavo di mille idoli: prepotenza, de-naro, violenza, confusione.
Siamo tutti in ricerca, pellegrini dell'assoluto e del "senso". Soltanto con questa tensione in-teriore si può vivere ancora.
Si può ancora dire che la vita è bella se la vediamo in questa luce, se non è spenta in noi la sete di bellezza e di verità, cioè di significato.
Cercatori di "senso".

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Giovanni Ferretti 1

Nell'areopago post-moderno, che vede la diffusione di forme di ontologia debole e di etiche del finito, la teologia cristiana non può certamente adattarsi a pensare Dio come finito e impotente ... ma certamente è provocata a pensare in forme nuove la trascendenza dell'essere infinito, assoluto e onnipotente di Dio non più in termini di potenza che s'impone e può fare tutto ciò che vuole, bensì come trascendenza dell'Amore che si offre gratuitamente alla libera accettazione dell'uomo perché egli viva in pienezza la sua capacità di amare.
(Tratto da “Il difficile compito” di Giovanni Ferretti)