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Colui
che attesta queste cose
dice: "Sì, vengo presto!". 
Amen.
Vieni, Signore Gesù.
 (Apocalisse 22,20) 

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7. Introduzione alla lectio divina: Il criterio della conversione continua
(sintesi liberamente tratta da: Innocenzo Gargano, Introduccion a la "Lectio Divina", ediciones paulinas,
Scribd, traduzione a nostra cura)

Un altro criterio è quello della conversione continua. Gli antichi dicevano: "Per l'uomo che non è disposto a rinunciare al proprio modo di vedere, alla sua pretesa di autosufficienza, alla propria ricchezza, è impossibile lui comprendere le Sacre Scritture". Si può leggere la Bibbia, ma finché non si è disposti a mettere in discussione se stessi, le proprie certezze, le proprie ricchezze, il libro rimane chiuso anche se materialmente aperto davanti a noi. È necessario svuotare il cuore in modo che la parola di Dio possa riempirla con la sua ricchezza. Nella misura in cui un cristiano è capace di convertirsi a Cristo, Cristo gli è rivelato. "Se ti pieghi alle Scritture, alla parola di Dio, la parola di Dio si piegherà a te". Si richiede una reciproca condiscendenza. Se ti pieghi, l’altro si piega a te: se resti rigido, l’altro resta rigido. Siamo sempre nell’ottica di una relazione d'amore. Del resto, la parola di Dio è così libera e così attenta, così sollecita, che si fa comprendere dai bambini, dai giovani dagli adulti, dagli anziani. […]. Se noi restiamo attaccati ai nostri moralismi, la parola di Dio ci sarà solo quello, ma se abbiamo il coraggio di andare oltre, la parola va oltre con le sue illuminazioni per noi. Gesù rispetta la nostra crescita e si rivela a noi nella misura in cui siamo capaci e disposti ad accoglierlo. Sono i segni della tenerezza materna della parola di Dio: una madre in attesa di nove mesi di gestazione, che sa come regolare il cibo giusto per la vera età dei propri figli. 

8. Introduzione alla Lectio divina: Il dono dello Spirito Santo

Giovanni Ferretti 1

Nell'areopago post-moderno, che vede la diffusione di forme di ontologia debole e di etiche del finito, la teologia cristiana non può certamente adattarsi a pensare Dio come finito e impotente ... ma certamente è provocata a pensare in forme nuove la trascendenza dell'essere infinito, assoluto e onnipotente di Dio non più in termini di potenza che s'impone e può fare tutto ciò che vuole, bensì come trascendenza dell'Amore che si offre gratuitamente alla libera accettazione dell'uomo perché egli viva in pienezza la sua capacità di amare.
(Tratto da “Il difficile compito” di Giovanni Ferretti)