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Adorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che è in voi. Tuttavia questo sia fatto con dolcezza e rispetto (1Pt 3,15).

Briciole di luce 01/2023

                                               Tempo favorevole

 

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«Ecco ora il momento favorevole,
ecco ora il giorno della salvezza!» (2 Cor 6,2)

La Quaresima è il tempo favorevole per ritornare all’essenziale, per ravvivare il fuoco dello Spirito Santo che abita nascosto tra le ceneri della nostra fragile umanità. Ritornare all’essenziale, che è il Signore.

Il rito delle ceneri ci ha rivolto due inviti: 

  • ritornare alla verità di noi stessi
  • ritornare a Dio e ai fratelli.

Ritornare alla verità di noi stessi: solo il Signore è Dio e noi siamo opera delle sue mani. Questa è la nostra verità. Noi abbiamo la vita, Lui è la vita. Noi veniamo dalla terra e abbiamo bisogno del Cielo, di Lui.

Questo è il tempo favorevole per convertirci, ossia per cambiare sguardo anzitutto su noi stessi, per guardarci dentro. La Quaresima è un tempo di verità.

E poi ritornare a Dio e ai fratelli. Scopriamo di esistere solo grazie alle relazioni: quella originaria con il Signore e quelle vitali con gli altri. La nostra vita è anzitutto una relazione: l’abbiamo ricevuta da Dio e dai nostri genitori, e sempre possiamo rinnovarla e rigenerarla grazie al Signore e a coloro che Egli ci mette accanto.

La Quaresima è il tempo favorevole per ravvivare le nostre relazioni con Dio e con gli altri: per aprirci nel silenzio alla preghiera, per spezzare le catene dell’individualismo e dell’isolamento e riscoprire, attraverso l’incontro e l’ascolto, chi ci cammina accanto ogni giorno, e reimparare ad amarlo come fratello o sorella.

(Liberamente tratto dall’Omelia di Papa Francesco del Mercoledì delle Ceneri, 23 febbraio 2023)

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Giuseppe Maria 6

Dio non forza nessuno ad amarlo. Egli mi ama, e basta. Mi ama persino se non credo in Lui. Mi cerca quando io non lo cerco. Mi parla quando io non lo ascolto. Mi cura quando io non voglio essere curato. In una parola: mi ama di amore infinito.
(Padre Giuseppe Maria, 25 febbraio 1972)