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È il Signore!
(Giovanni 21,7)

Briciole di luce 06/2023

                                                   Matteo e noi 

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                                                            Vangelo di Matteo 9,9-13

Un uomo seduto al banco delle imposte. Uno sguardo, una parola: Seguimi. E Matteo abbandona la logica del dare e dell'avere, senza calcolare più nulla.

Gesù dice: Segui Me. E la Sua persona diviene l'orizzonte ultimo.

È Lui la forza che fa partire.

È Cristo che si è «convertito» a noi.

La vocazione cristiana è  rivestita di gioia. Vediamo come la casa di Matteo si riempie di volti, di amici, di peccatori. E si fa festa.

"Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori".

Peccatori convertiti, perché chiamati. Chiamati a una vita piena, vibrante, appassionata.

Gesù mangia con Matteo, mangia con me, e mi assicura che il principio della salvezza sta nel suo mangiare con me. Pensiamo all'Eucarestia. Ci guarisce fermandosi con noi.

Che merito hanno i peccatori? Nessuno. Sono coloro che non ce la fanno, che non sono all'altezza, ma scoprono un Dio che si è fermato a guardarli. 

Dio non si merita, si accoglie. Gesù cerca il peccatore che è in me per impadronirsi della mia debolezza profonda. E io, felice d'essere debole, dimoro nella misericordia. Quando sono debole è allora che sono forte. 

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Giuseppe Maria 2

C’è chi ha fame e chi ha sete di Dio. E chi non ha fame e non ha sete soffre terribilmente perché non ha capito neppure che ha fame e sete di Dio.
(P. Giuseppe Maria)