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(Giovanni 21,7)

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Introduzione alla Lectio divina
Dom Guido Innocenzo Gargano

(sintesi liberamente tratta da: Innocenzo Gargano, Introduccion a la "Lectio Divina",
ediciones paulinas, Scribd, traduzione a nostra cura)


La Lectio divina non è una lettura essenzialmente legata alla investigazione esegetica, ma una  lettura che ci deve condurre alla preghiera, alla contemplazione.
I monaci hanno conservato una tradizione che vede le sacre scritture come un qualcosa di vivo, una persona che ci interpella. Se teniamo conto che la scrittura è viva, poniamo delle domande a una persona viva, e da lei riceviamo risposte.

Cerchiamo di stabilire una relazione personale con la Sacra Scrittura e ne comprenderemo il significato profondo. Nel mondo biblico, non vige l'impassibilità, ma la conoscenza di una persona, che è tanto più profonda quanto più ci uniamo a lei. Secondo San Tommaso si tratta di una conoscenza per connaturalità. Un detto di Platone suona così: “solo il simile conosce il simile”. La nostra conformazione alla Sacra Scrittura è il cammino reale per la sua comprensione, come la conformazione a Cristo è il cammino perfetto per conoscerlo.

Esistono due metodi di conoscenza che sono complementari: quello dell’investigazione scientifica e quello che chiamiamo conoscenza sapienziale della verità. Di fatto è impossibile stabilire una relazione con chi ancora non conosciamo. Gli antichi, riferendosi al Verbo incarnato, affermavano che la carne è il fondamento della salvezza; nella Scrittura la visibilità e il significato della lettera, che noi raggiungiamo grazie agli esegeti, è il fondamento della conoscenza ulteriore che si ottiene con la relazione personale che si stabilisce con la Scrittura stessa.

 Abbiamo quindi di conseguenza il fondamento, che viene dato attraverso il senso oggettivo che troviamo con l’aiuto di chi investiga scientificamente; però poi, stabilito questo fondamento, dobbiamo andare molto oltre, poiché l’autentica conoscenza della verità si raggiunge unicamente con la partecipazione dell’amore. “Se ascoltate oggi la sua voce non indurite i vostri cuori”. Di conseguenza la Sacra Scrittura si trasforma nella persona del Signore Gesù. È necessario essere convinti di questo fino in fondo per poter cogliere il significato profondo della Sacra Scrittura. Non è un libro qualsiasi, è un libro che presta le parole al Signore medesimo. Origene avrebbe detto che le parole della Bibbia non sono altro  che le parole d’amore che lo sposo, Gesù, scambia con la sposa, la Chiesa.

Voce divina, voce del Signore, voce del Vangelo: il Signore parla precisamente attraverso le parole della Sacra Scrittura. Non esistono altre parole di riferimento. La Scrittura è pertanto una persona viva. 

2. Introduzione alla Lectio Divina: Leggere attentamente il testo