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Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero»
Matteo 11, 28-30.
 

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8. La vita spirituale cristiana
Una forma della vita interiore umana è la vita spirituale cristiana, cioè la vita interiore vissuta dai cristiani in comunione con Gesù Cristo, colui che è confessato Maestro, Profeta, Signore e Rivelatore di Dio agli uomini. I cristiani credono che la loro vita spirituale sia originale, abbia una specificità, ma con questo non vogliono affermare che la vita interiore umana sia esclusa dall’esperienza della fede: solo una persona capace di vita interiore umana è anche capace di accogliere la vita spirituale cristiana, ma non viceversa. Ha scritto in proposito con grande intelligenza Agostino: «Non ognuno che pensa crede … ma ognuno che crede pensa: pensa con il credere e crede con il pensare» (La predestinazione dei santi 2,5).
Ogni essere umano è animato da una dimensione che trascende il corpo e la psiche, da quell’anima o spirito che gli permettono di trascendersi. Questa apertura è desiderio, ricerca, slancio che si manifesta in tutte le spiritualità, religiose o umaniste, come tensione verso la bellezza, il bene, la felicità, la verità. Nel cristianesimo tale apertura è spazio per predisporre tutto all’accoglienza dello Spirito santo, della vita di Dio: apertura, sviluppo e crescita della persona diventano un consentire a Dio, un riconoscere l’amore di Dio sempre preveniente. Ecco la vita spirituale cristiana che trascende la vita interiore umana, perché in essa si innesta la forza dello Spirito santo.
La vita spirituale cristiana implica un lavoro di discernimento che si configura come attenzione, vigilanza, ascolto di ogni presenza e manifestazione dello Spirito, della Parola di Dio, della vita nel suo multiforme manifestarsi. È un lavoro di accoglienza dello Spirito da parte del nostro spirito, un lavoro nel quale sono associate memoria, intelligenza e volontà.
Noi siamo infatti abitati dalla memoria, ma questa va risvegliata, risuscitata come memoria viva attraverso l’esercizio dell’intelligenza: solo in questo modo diventiamo capaci di leggere in profondità il nostro passato e di rischiarare il nostro presente. E così sull’oggi possiamo esercitare le nostre capacità di mobilitare energie e forze per il sentire e l’agire: questo è il lavoro dell’intelligenza, dello spirito illuminato dallo Spirito santo.
Anche la vita spirituale cristiana è un viaggio ma come risposta a un invito, a una chiamata di Dio, è un itinerario alla sequela di qualcuno che apre il cammino e ci precede, è un camminare lasciandoci guidare dallo Spirito. Sì, vita spirituale cristiana è «respirare lo Spirito santo» – espressione comune nella patristica orientale e utilizzata in occidente da Guglielmo di Saint-Thierry –, è vivere la vita di Gesù Cristo, è risposta adorante alla Parola di Dio, che dice a ciascuno di noi ciò che ha detto a Gesù all’inizio del suo cammino: «Tu sei mio figlio, il mio figlio amato» (cf. Mc 1,11 e par.).