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Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico leggero»
Matteo 11, 28-30.
 

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 9. Un cammino di conversione
Si dice sovente che all’inizio della vita spirituale cristiana sta un evento, un’esperienza fondatrice, ma in realtà questo non è sempre vero. Molte donne e molti uomini che sono cresciuti come cristiani sincronicamente alla loro crescita umana non conoscono infatti questo brusco  cambiamento interiore ma piuttosto un processo di trasformazione. In ogni caso deve esserci la consapevolezza di un decentramento da se stessi e di un’apertura verso un altrove, un oltre… Quindi non per tutti i cristiani c’è un prima e un dopo rispetto alla conversione: sempre però l’istanza di conversione dev’essere non solo presente ma sentita in modo forte. E ciò che è veramente decisivo è la coscienza che all’origine della vita spirituale c’è la presenza dello Spirito santo, condizione necessaria per tutte le conversioni e tutti gli itinerari spirituali.
Caduta, peccato, conversione, rialzarsi sono coesistenti nella vita cristiana e nulla è mai acquisito definitivamente: Gesù dice che il credente ha sempre bisogno di conversione (cf. Lc 15,7), sempre può ascoltare la voce di Dio che lo richiama e sempre fidarsi di un Padre misericordioso che è pronto ad abbracciare chi ritorna a lui (cf. Lc 15,20). Vita di conversione significa dunque scegliere «la sola cosa necessaria», senza preoccuparsi di molte cose (cf. Lc 10,42); cercare innanzitutto che su di noi regni Dio e nessun altro (cf. Mt 6,33); rinunciare al male e scegliere il bene (cf. Sal 37,27). Vita di conversione significa ripudiare gli idoli alienanti e accogliere la libertà offerta da un Dio che si mostra come liberatore; significa consapevolezza di una dissomiglianza dall’immagine di Dio deposta in ogni uomo, coscienza della possibilità di aver sfigurato tale immagine e desiderio di ristabilirla, perché essa è in noi un’immagine vivente: proprio perché ogni essere umano è creato a immagine e somiglianza di Dio (cf. Gen 1,26-27), allora egli è capace di riconoscere il bene e il male e può confrontarsi con Gesù Cristo, «immagine del Dio invisibile» (Col 1,15).
Vita di conversione è la vita cristiana dall’inizio alla fine, e l’esortazione di Gesù: «Convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15), è una parola che dobbiamo sentire ogni giorno come rivolta a noi. La nostra conversione prende poco a poco forma nel seno di una comunità di credenti, la chiesa, nell’ascolto della Parola di Dio che risuona con efficacia, nella celebrazione dei santi segni del mistero pasquale di Gesù Cristo. Convertirsi, rinnovare la conversione è la condizione senza la quale non c’è vita spirituale, vita sotto la guida dello Spirito di Dio.